Il pilota statunitense torna in pista dopo l’incidente e pensa a Hubert
Correre per un vero obbiettivo. Non solo quello di arrivare al podio. Ma pensando al collega che ha perso la vita nel suo stesso incidente, il francese Anthoine Hubert. Così, Correa, ha combatutto per salvarsi e tornare, orgoglioso di se stesso. Il 30 agosto il suo ritorno in pista. E sta volta sicuramente più motivato.
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Il tragico incidente che ha coinvolto Hubert
Un terribile incidente quello avvenuto il 30 agosto 2019 dove Juan Manuel Correa, lungo la salita per il Raidillon, ha visto la morte. Aveva perso il controllo della sua F2, trovandosi davanti l’Arden di Hubert, travolgendolo. Correa è finito in coma ma per il collega non c’è stato niente da fare. Dopo 25 interventi chirurgici e un piede destro che doveva essere amputato salvato per miracolo, quest’ anno è rientrato in Formula 3. È il momento di Spa per Correa, pilota di 22 anni, nato in Ecuador ma cittadino statunitense. Ha affermato di sentirsi veramente miracolato.
Ritornare in pista per lo stesso obbiettivo di Anthoine. Ma non chiamatelo miracolo.
Lui è stato miracolato. Se non altro, di sicuro fortunato. Ma Correa si arrabbia quando sente dire che il suo ritorno in pista è un miracolo. Tutta la forza infatti è per il duro lavoro che ha fatto. Riguardando le sue condizioni e quello che affermavano i medici, sembrava impossibile che tornasse in pista. È orgoglioso di tutto ciò. Ha avuto comunque la possibilità di fare altro, e senza pressioni. Ma doveva riprovarci. Il suo ritorno in pista è segnato dall’ amore per le gare ed è una sfida per se stesso, per mostrare che ce l’ avrebbe fatta. È stata una motivazione per la sua riabilitazione.Tolto il tutore alla gamba destra che ha rischiato di non esserci più,al momento di tornare ha poi affermato la cosa più bella. Qualsiasi risultato avrebbe ottenuto sarebbe stato in memoria di Anthoine. Erano sulle stesse piste, nello stesso campionato, combattendo per lo stesso obbiettivo, arrivare in Formula1. Ed è per questo obbiettivo che ora ritorna Correra più motivato. Vivere il suo sogno adesso è vivere lo stesso di Anthoine. Vincere due volte. È consapevole quindi di aver avuto la possibilità di poter continuare a fare quello che lui amava fare. È forse questa la cosa che lo motiva di più. Al di la delle vittorie e dei punteggi.
Verso il ritorno in pista in maniera più consapevole, affrontando una doppia sfida
Correa è ancora in fase di riabilitazione. Non è facile, ma ogni giorno fa ore di lavoro, tra esercizi e palestra. Una doppia sfida per lui poichè è rimasto un anno emmezzo senza guidare e ciò ha reso la cosa ancora più difficile, oltre i suoi problemi fisici. Ora però si sente più maturo di prima, con una visione più completa della gara. Non ha paura. Altrimenti non sarebbe tornato in gara. Obbiettivo per questa stagione è sicuramente quello di migliorare continuando ad essere il pilota che era.