Lo Special One esorato dopo l’eliminazione dalla Champions e sostituito dal giocatore che sognava
La carriera di José Mourinho si arricchisce di un episodio tanto amaro quanto ironico. Il tecnico portoghese, esonerato dal Fenerbahce dopo l’eliminazione nei playoff di Champions League, ha dovuto assistere alla beffa finale: il club turco ha acquistato il giorno stesso del suo licenziamento proprio quel Kerem Akturkoglu che aveva a lungo inseguito. Un colpo di mercato che assume i contorni del paradosso, considerando che è stato proprio l’esterno offensivo del Benfica a segnare il gol decisivo che ha condannato i turchi alla retrocessione in Europa League e, di conseguenza, ha determinato la fine dell’avventura dello Special One sulla panchina gialloblù.
Un mercato ambizioso ma incompleto
Il Fenerbahce non aveva lesinato investimenti per tentare l’assalto alla Champions League, competizione che mancava da ben 17 anni nel palmarès del club di Istanbul. Le dinamiche di vertice nei grandi campionati europei dimostrano come gli investimenti sul mercato siano cruciali per competere ai massimi livelli, una strategia che il club turco aveva tentato di seguire per supportare le ambizioni di Mourinho.
La campagna acquisti estiva aveva portato alla corte del tecnico portoghese profili di primo piano come Milan Skriniar, difensore slovacco ex Inter, il promettente terzino sinistro Archie Brown – soffiato al Milan – e l’attaccante John Duran, arrivato in prestito dall’Al-Nassr. Nonostante questi innesti di qualità, Mourinho aveva individuato in Akturkoglu l’elemento mancante per completare il mosaico tattico della squadra, spingendo la dirigenza a fare uno sforzo economico importante per assicurarselo.
Le trattative per l’esterno sinistro del Benfica erano iniziate ben prima che il sorteggio mettesse di fronte le due squadre nel playoff di Champions League. All’inizio di agosto, il presidente Ali Koc aveva dato il via libera all’operazione, delegando Hakan Safi, membro del consiglio direttivo, a volare a Lisbona per finalizzare l’accordo. L’ottimismo era tale che era stato persino predisposto un jet privato pronto a trasportare il giocatore a Istanbul non appena conclusa la trattativa.
La frustrazione di Mourinho e il destino beffardo
I tempi della trattativa si sono però dilatati ben oltre le aspettative, alimentando la frustrazione di Mourinho che non ha mancato di manifestare pubblicamente il proprio malcontento. Alla vigilia del ritorno del playoff contro il Benfica, il tecnico aveva lanciato una frecciata nemmeno troppo velata alla propria dirigenza, lamentando l’assenza di rinforzi adeguati per affrontare un avversario del calibro dei portoghesi.
“Stiamo affrontando il Benfica con gli stessi giocatori che abbiamo utilizzato contro il Feyenoord nel turno precedente,” aveva dichiarato con tono polemico Mourinho. “Non è stato compiuto alcuno sforzo supplementare per rafforzare la squadra in vista di queste due partite cruciali.”
Il destino, con la sua proverbiale ironia, ha voluto che fosse proprio Akturkoglu a segnare il gol della qualificazione per il Benfica al 35′ della gara di ritorno, condannando il Fenerbahce all’eliminazione dalla massima competizione europea. Una rete che ha di fatto segnato anche il capolinea dell’avventura di Mourinho sulla panchina turca.
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L’ultimo schiaffo: l’acquisto annunciato il giorno dell’esonero
A rendere la vicenda ancora più surreale è stata la tempistica dell’annuncio ufficiale. Poche ore dopo aver comunicato l’esonero di Mourinho, il Fenerbahce ha ufficializzato l’acquisto di Akturkoglu dal Benfica per una cifra complessiva di 25 milioni di euro, bonus inclusi. Un’operazione finalmente conclusa, ma con un allenatore diverso da quello che l’aveva fortemente voluta.
La beffarda coincidenza temporale ha trasformato quello che doveva essere il colpo di mercato più importante richiesto da Mourinho in una sorta di epitaffio della sua breve esperienza in Turchia. L’esterno sinistro tanto desiderato è arrivato proprio quando il tecnico portoghese aveva già lasciato il club, in una sequenza di eventi che sembra quasi scritta da un autore di commedie nere.
Questo episodio si aggiunge alla già ricca collezione di esperienze controverse nella carriera di Mourinho, confermando ancora una volta come nel calcio moderno le dinamiche di mercato, le pressioni per i risultati immediati e i rapporti con le proprietà siano elementi tanto determinanti quanto il lavoro sul campo. Per lo Special One si apre ora un nuovo capitolo professionale, con la consapevolezza che il calcio, come poche altre attività, sa essere tanto generoso quanto crudele nei suoi imprevedibili sviluppi.